Un piccolo cubo-teatro è stato creato appositamente per i bambini del quartiere, ogni bambino costruirà con Federica il suo cubo-teatro per raccontare sogni, storie, desideri. I cubi delle donne, come grembi che contengono e proteggono, racchiuderanno invece gli oggetti che esse avranno riscoperto o realizzato con Amparo, in un viaggio dentro e fuori le pareti di sé, ripercorrendo il tempo dell’attesa e quello dell’azione. Il laboratorio si concluderà con la presentazione dei cubi che saranno prima montati nel quartiere sotto forma di installazione e poi smontati per essere utilizzati dai danzatori.
Insegnante della lingua italiana in contesti di accoglienza e integrazione con la tecnica, ideata e sperimentata, delle narrazioni creative attraverso le immagini, il disegno, l’uso dei colori, la drammatizzazione e l’invenzione di favole tratte dall’immaginario personale. La tecnica ha consentito di osservare in bambini e adolescenti un miglioramento della capacità di espressione personale vitale e di comunicazione a livello scolastico e sociale, oltre al miglioramento delle relazioni familiari. Lavora anche in gruppi multietnici di immigrati, attraverso il gioco, ritagliato di momento in momento sulle difficoltà emergenti e in modo strategico sulle difficoltà di relazione, culturali e religiose nel gruppo, migliorando la socializzazione e la capacità di interazione. Dal 2010 volge una sperimentazione ininterrotta dell’ambito narrativo e performativo attraverso teatro, danza, voce, modellazione e manipolazione di materiali, realizzazione di maschere di argilla e cartapesta, disegno e illustrazione.
Laureata in Psicologia, nel 2010 consegue il diploma di specializzazione in “Psicoterapia per bambini, adolescenti e famiglie” alla Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica per bambini, adolescenti e famiglie dell’Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica Infantile (AIPPI), Roma. Nel 1989 ottiene il diploma in Mimo e Pantomima, laurea triennale nell’Istitut del Teatre de la Diputaciò de Barcellona. Nel 2020 finalizza il “Corso di formazione per l’uso della fiaba di tradizione orale” (Psicoanalisi e fiabe popolari) livello I – metodo del fiabare . Nel 2020 inizia il primo anno propedeutico della scuola Mnèmosine della Libera Università dell’Autobiografia: Corso Graphien “Dalla scrittura della propria vita alla scrittura della vita degli altri”, attualmente in conclusione (marzo 2021). La formazione eclettica che spazia dal teatro, il video, la scrittura, la letteratura, avendo come asse la psicologia, sono elementi che arricchiscono la sua capacità di ideare progetti di cura per l’età evolutiva e per adulti. Negli anni 2012 e 2013 partecipa come psicologa – psicoterapeuta – ricercatrice, nella Fondazione “Angelo Celli” di Antropologia Medica per il progetto “Aggregazioni di strada di giovani ecuadoriani a Perugia”. Nel 2015 e 2016, realizza due edizioni del progetto “Casa delle bambole” uso del cucito in gruppi di cura, rivolto a donne malate di cancro (AUCC, Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro).